venerdì 16 novembre 2012

PINOCCHIO: ..e c'è chi pensa sia solo una favoletta


Qualche tempo fa sentii una barzelletta molto simpatica che faceva più o meno così:

Ci troviamo nell’aldilà. Un ragazzino incontra un vecchietto, fanno amicizia e ciascuno incomincia a raccontare la propria storia.
Il vecchietto esordisce: “Io ero un povero falegname. Ero vecchio e solo. Poi finalmente arrivò a farmi compagnia un bambino. Era molto vivace, poi anche lui se ne andò e non seppi più niente di lui!”
A questo punto il ragazzino dice:“Anche il mio babbo era falegname, era molto povero...”
Il vecchietto trasognante disse: “mio figlio era un bambino molto speciale. Non era come tutti gli altri. Lui era un bambino speciale.”
“Babbino”- gridò il ragazzo.
“Gesù!”- esclamò con le lacrime il vecchietto.

Di Pinocchio in questi 137 anni s’è detto tutto da quando Carlo Collodi (pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini) scrisse «Storia di un burattino» pubblicato nel 1883 
Tanti hanno voluto trovare di una "chiave di lettura": filosofica, politica, pedagogica, teologica, psicologica, giuridica, etc.

Anche il card. Biffi, arcivescovo emerito di Bologna e fine letterato, analizzò il capolavoro di Collodi secondo una visione “cristiana” (e, tutto sommato non ci stiamo allontanando dalla barzelletta con cui ho esordito).
Avete mai notato che esistono moltissimi punti di contatto tra “Le avventure di Pinocchio” e la Bibbia. Per esempio:
· in Pinocchio esiste una sola figura femminile: la Fata Turchina;
nella Bibbia si parla di più figure femminili, ma in posto di rilievo è quello di Maria;

· in Pinocchio si parla di 4 monete d’oro,
nella Bibbia ci sono 30 denari (ed in entrambi i casi, le monete portano verso cattive vie!)

·  in Pinocchio troviamo il “Grillo Parlante” come simbolo della coscienza, di ciò che “si deve fare ” e ciò che “non si deve fare”, beh, nella Bibbia c'è Mosè e le XII tavole per indicarci le regole!;
· …e Lucignolo? Non potremo vederlo nei panni del diavolo tentatore;
·  ... vi ricordate dove finisce Geppetto? In pancia ad un pescecane.
E il profeta Giona? Dov’era finito? In una balena!;

·  ... il Gatto e la Volpe dopo aver “scucito” le quattro monete d’oro a Pinocchio come si sbarazzano dell’ex burattino? Lo “appendono” ad un albero!
E nella Bibbia come finisce chi ha “maneggiato” i 30denari? appeso ad un albero.

· Pinocchio viene arrestato e finisce davanti ai giudici.
Anche Gesù Cristo finisce davanti a Ponzio Pilato!

· Pinocchio appeso all’albero, capendo oramai di essere in cattive acque esclama: “Babbino, babbino, perché non sei qui!”
Gesù Cristo sulla croce esclama "Eloi, Eloi, lamma sabactani!", "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?"


Anche Sigmund Freud, che ha messo il ...naso fra i sogni degli esseri umani, pretendendo di decifrarli, poteva forse fermarsi davanti a quel burattino famoso proprio per il suo naso? Certo che no!
E siccome il padre della psicoanalisi è riuscito a trovare anche nei sonni infantili più innocenti , alcuni aspetti legati alla sfera sessuale, ecco dunque che in questo caso, non si discosta dal suo amato leit-motiv intravvedendo in quel “naso che si allunga davanti alla Fata Turchina” quello che noi tutti immaginiamo, alimentando innumerevoli proverbi o storielle popolari di molte regioni della nostra Italia…

Poteva ora mancare una chiave politica?
Pinocchio è di destra o di sinistra? Pinocchio è un ribelle, pertanto è di sinistra!

E infine il guitto corregionale di Collodi, poteva non ficcare in questa storia, anche il suo naso, dopo aver fatto opera di restyling della tragedia della Shoah, nel pluripremiato “La vita è bella”?

Poi c’è qualcuno che attribuisce a Carlo Lorenzini anche la preveggenza degna di Nostradamus…
Avete presente il Gatto e la Volpe che promettono a Pinocchio facili guadagni sotterrando le quattro monete d’oro nel Campo dei Miracoli?

E allora come non cogliere la similitudine quanto mai attuale con la modernissima figura del promotore finanziario e la promessa di facili guadagni “sotterrando” qualche migliaia di euro nel campo della new economy di “Piazza Affari”?
Tali personaggi sono meno truffaldini dei collodiani “Gatto e la Volpe”?
Oppure i “redivivi” Pinocchi sono meno boccaloni? 
Nient’affatto! Il mondo continua a girare nello stesso verso! Gli uni e gli altri continuano ad esistere e… si adeguano ai tempi!

Corsi e ricorsi storici, direbbe qualcuno!
Chissà se Carlo Lorenzini in arte Collodi, nel suo villaggio toscano vicino a Pescia, nel lontano 1881, iniziando con il suo «C’era una volta… ,“Un re” – direte voi!» immaginava quanto sarebbe stata attuale nel III° millennio la sua storia di quel burattino disobbediente?

E pensare che per qualcuno è solo una “storiella per bambini”

mercoledì 14 novembre 2012

UNA MATITA, UNA NONNA E UN NIPOTINO.


[tratto da “Sono come il fiume che scorre” di Paulo Coelho]

 

Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: “Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me?”.
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: “È vero, sto scrivendo qualcosa di te.
Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei la usassi tu, quando sarai cresciuto”.
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale. “Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! . 
Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
  •  Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. “Dio”: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.”

  • Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.”

  •  Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.”

  • Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.”

  • Quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione”